sábado, 23 de junio de 2012

Roma 23/giugno/2012, Black Garden, IL SESTO ELEMENTO. Entra in Lista "Kizomba Romana"

Roma 23/giugno/2012, Black Garden, IL SESTO ELEMENTO. Entra in Lista "Kizomba Romana"

Il sabato più animato della capitale è al Black Garden. 3 sale da ballo, oltre 2000 amanti della notte.
Divertimento assicurato, perché entra solo la bella gente.
All'entrata dica che sei in Lista "Kizomba"Kizomba Romana".

Kizomba Romana - Dolci Emozioni.


sábado, 26 de mayo de 2012

Il Brasile sempre più Razzista, protesta al Fashion Weekend del Rio .

Il Brasile sempre più Razzista, protesta al Fashion Weekend del Rio .

Il Brasile continua a stupire. Con una delle popolazioni nere più estese dell'America Latina, il razzismo contro di essi stenta a marcire.
Che brutta storia, questa del razzismo.

Pochi neri sfilano, proteste al Fashion di Rio de Janeirovia Rassegna Stampa ( http://goo.gl/yPk9k )

sábado, 19 de mayo de 2012

Líbia/Colonização 2012: O fim da democracia ocidental movida a petróleo

Líbia/Colonização 2012: Após a guerra humanitária cada zona pede independência. MAS QUAL DEMOCRACIA? http://t.co/ZXj21Ks8

viernes, 10 de febrero de 2012

Roma/Neve 10/02/2012 - Cadono i primi fiocchi di neve e Trenitalia si ferma. (Grandi!!)

Ecco la dura verità: la città di Roma non e' preparata per eventi eccezionali. Dopo settimane di preparazione, arriva il momento di misurarsi con i fatti e Roma si ferma.
L'esempio più triste si trova nel cattivo funzionamento di Trenitalia e tutte gli altri servizi di mobilita romane. Sarebbe il caso di dire: anche i treni temono il maltempo.

Sono le 11:35, si vedono malapena alcuni fiocchi, ma gli autobus sono già in bilico, per non parlare degli strumenti elettronici "super-innovativi" sulla linea del treno che collega (Ostiense - Viterbo). Che vogliamo fare? Direbbe Milcooo, l'uomo più forte di Gallipoli.

Comunque, c'e da preoccuparsi!

K/Mwenho

miércoles, 8 de febrero de 2012

Sabedoria Popular 2012: Mulheres são como maçãs em árvores.

As melhores estão no topo.
Os homens não querem alcançar essas boas, porque eles têm medo de cair e se machucar. Preferem pegar as maçãs podres que ficam no chão,
que não são boas como as do topo,
mas são fáceis de se conseguir.

Assim as maçãs no topo pensam que algo está errado com elas,
quando na verdade, eles estão errados...


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domingo, 15 de enero de 2012

Addio alla buona cultura: Dieci motivi per non aprire una casa editrice in Italia

Visto che questo genere di post sta attirando molte attenzioni, sono lieto oggi di dare un terzo contributo alla causa attraverso il presente guest post.
L'autore è Luca A.Volpino, responsabile editoriale della Wild Boar Edizioni, che si occupa anche di giochi di ruolo, ponendoli in stretta relazione con la letteratura di genere.
Il decalogo di Luca, dieci motivi per non aprire una casa editrice, ci proietta dall'altro lato della cortina, giusto per confermare il più classico proverbio sul rovescio della medaglia.
Ammettiamolo: molti aspiranti scrittori (e molti scrittori già affermati) sono delle vere lagne, dei palloni gonfiati che credono di essere unici interpreti dell'Arte Massima e Unica. Avere a che fare con loro può essere estenuante, specialmente per un editore
Ancor più estenuante è confrontarsi con un certo tipo di concorrenza.
Insomma, ne leggerete delle belle…

DIECI MOTIVI PER NON APRIRE UNA CASA EDITRICE

Tanto non ci guadagnerete. Inutile guardare con occhioni luccicanti quei due o tre che, negli ultimi 10 anni, sono passati da "piccoli editori" a "grandi editori" grazie a una botta di culo, a un autore azzeccato o magari alla loro bravura. Fateci caso: appena hanno potuto, TUTTI hanno venduto la loro casa a un grosso gruppo editoriale.

Gli autori italiani sono dei rompicoglioni. A parte qualche serio professionista (che, tanto, è già pubblicato da una qualche grossa casa…) avrete a che fare con ragazzine brufolose che cercano di piazzare la loro tri-penta-decalogia fantasy con gli splendidi (barrare la casella): Elfi [] Vampiri [] Personaggi della loro serie manga preferita []. E peggio ancora, spesso queste ragazzine brufolose sono maschi.

Dichiarare di essere editore equivale a chiedere di essere molestati intellettualmente, come dichiarare di essere superdotato in un raduno di ninfomani. Grossomodo 5 italiani su 6 scrivono, hanno scritto o hanno un amico che scrive – "ma bravo eh!". E ti chiedono di pubblicare. E se non lo fai vedi (5).

Dovrete fare un altro lavoro, un lavoro "vero", per mantenervi. Solo che fare l'editore occupa un casino di tempo, proprio tanto. Se riuscite a stare tre giorni senza dormire, ok. Altrimenti lasciate perdere.

Sarete editori. Ovvero quelli che appartengono al Malvagio Sistema che Pubblica Solo gli Amici (e, al limite, gli Amici degli Amici). Ci sarà gente disposta a criticarvi perché "a pag. 3.423 dell'edizione italiana del libro avete spostato la virgola in una frase. Ci sarà gente che, non trovando altro, vi chiederà come mai le immagini del vostro libro illustrato sono ridotte dello 0,003% rispetto a quello americano, affermando che questo "impedisce di godere appieno il libro".

Vi verrà un fegato così a vedere le cosiddette "associazioni culturali con diritto d'edizione" che pubblicano libri, come voi, ma che non pagano nemmeno la metà dei balzelli che pagate voi. Certo, loro non hanno "scopo di lucro", voi sì – ma fidatevi, rimarrà uno scopo irraggiungibile comunque.

Vi farete tanti, tanti, taaaanti nemici – soprattutto tra la gente che avrete aiutato. Magari, mossi da sincera convinzione che "più siamo meglio stiamo", aiuterete qualcuno ad aprire una nuova casa editrice, gli presenterete tipografi e scrittori. Poi vi troverete coloro che avete aiutato saltarvi alla gola sui forum, perché voi siete "editori vecchio stile" mentre loro representano il nuovo che avanza…

Non riuscirete a smettere. "Ancora un libro, poi si chiude." Oppure: "Se quest'anno non vendiamo almeno tot, basta.". Ok. Ci credete davvero che chiuderete? Leggetevi La Coscienza di Zeno…

Andrete in rovina. A meno che il vostro lavoro "normale" non produca redditi pari al bilancio del Dubai, userete tutti i vostri soldi per "tappare" i buchi della casa editrice. E, se l'avete aperta con degli amici, presto avrete amici in meno.

Ogni anno, a gennaio, vi verrà una botta di depressione perché "Lo avevo detto io, l'anno scorso, che bisognava chiudere, ma i miei soci me lo hanno impedito…" Salvo poi ricordarvi che non avete soci.

Source: Plutonia Experiment



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