sábado, 24 de diciembre de 2011

Auguri di Buon Natale in tutte le lingue e/o "Buon Natale" in diverse lingue

Ucraino - Srozhdestvom Kristovym.
Spagnolo - Feliz Navidad.

Natività-buon-natale-gesu-giuseppe-maria

Croato - Sretan Bozic.
Tedesco - Froehliche Weihnachten.
Latino - Natale hilare et Annum Faustum.
Cinese - (Cantonese) Gun Tso Sun Tan'Gung Haw.
Ceco - Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Serbo - Hristos se rodi.
Inglese - Merry Christmas.
Polacco - Wesolych Swiat Bozego Narodzenia o Boze Narodzenie.
Danese - Glaeligdelig Jul.
Francese - Joyeux Noel.
Giapponese - Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto.
Ebraico - Mo'adim Lesimkha. Chena tova.
Finnico - Hyvaa joulua.
Romeno - Sa'rba'tori Fericite.
Arabo - Idah Saidan Wa Sanah Jadidah.
Bulgaro - Tchestita Koleda.

miércoles, 21 de diciembre de 2011

FREE SPINELLO: CHIUDONO I COFFE SHOP DI AMSTERDAM, l'ultima notte DI 2011

Dal prossimo anno per entrare nei locali che hanno reso famosa la città olandese servirà una tessera che sarà rilasciata solo ai residenti ed è boom di turisti per gli ultimi giorni di apertura a tutti.


È pur sempre un momento storico e in tanti non vogliono perderselo. Amsterdam prevede che il 31 dicembre, per chiudere in bellezza il 2011, saranno molti più del solito i visitatori della città. Ad attirare almeno il 15 per cento in più di turisti non saranno i musei con i capolavori di Van Gogh o le illuminazioni suggestive dei canali, ma la possibilità di fumare l'ultimo spinello prima dell'entrata in vigore della nuova legge.

Nonostante la crisi e la necessità di stringere la cinghia, ci sarà chi potrà permettersi di essere parte della festa locale mangiando chicchi d'uva a Madrid, o scambiandosi maialini a Vienna e chi, soprattutto se ha tra i 18 e i 24 anni, sceglierà di salutare il nuovo anno in un coffee shop, celebrando per l'ultima volta il mito dell'Olanda permissiva e libertaria. Dal primo gennaio 2012 Amsterdam sarà un po' meno la patria della beedoogbeleid, la politica della tolleranza, perché non permetterà più che un gran numero dei turisti che la visitano ogni anno - si stima sia il 23 per cento circa - lo faccia soltanto per sballarsi in un coffee shop. La nuova legge, approvata tra mille polemiche e scontri tra il governo centrale e l'amministrazione cittadina, trasformerà i 220 locali dove è consentita la vendita di cannabis in club privati. Per fumare uno spinello si dovrà perciò essere soci del locale, ma per ottenere la tessera si è tenuti a dimostrare di risiedere legalmente in Olanda.

Tra le motivazioni per le restrizioni, la necessità di porre fine al "turismo dello spinello", una tendenza che, invece, vedrà la sua apoteosi proprio nel giorno della sua messa al bando. "Stiamo ricevendo centinaia di telefonate di ragazzi che vogliono prenotare e chiedono informazioni", confermano i titolari dei coffee shop, infastiditi dalla pubblicità e ancora furenti contro il governo. La confusione su ciò che saranno tenuti a fare allo scoccare della mezzanotte è tanta: "Ci aspettiamo tolleranza - dicono - non potranno pretendere che ci mettiamo a fare tessere allo scoccare della mezzanotte".

Le agenzie di viaggi italiane confermano la corsa all'ultimo posto per Amsterdam, pur se fornire dati precisi è quasi impossibile. Non si trova più un posto sui voli low cost e negli ostelli della città, ma tracciare le rotte del "turismo dello spinello" è difficile. A mettersi in viaggio verso Amsterdam saranno soprattutto giovani e lo faranno in autostop (basta un giro sui forum di viaggio e sui social network per vedere le richieste di passaggi e l'organizzazione di gruppi per dividere le spese dell'auto), molti non prevedono neanche di dormire in città, pronti a restare svegli il più a lungo possibile e cercare alloggio in località meno costose.

Sono i tratti caratteristici del turismo meno appetibile, quello mordi e fuggi che una parte di Amsterdam vuole scoraggiare e un'altra non vuole perdere, temendo i tempi duri della crisi e la recessione. "Il governo olandese ci ha imposto una legge che non vogliamo - ha dichiarato alla Cnn Machteld Ligtvoet, portavoce dell'Amsterdam Tourism & Convention Board, l'ente turistico locale - i coffee shop non vengono pubblicizzati dalla nostra associazione né usati per attrarre i turisti. L'idea che si possano usare e comprare droghe leggere è parte del fascino di Amsterdam, del suo famoso spirito libertario". Un fascino che frutta parecchio e che con il bando allo spinello non sarà più fonte di reddito. I precedenti spaventano Amsterdam: Maastricht, città olandese che ha vietato il turismo dello spinello dallo scorso primo ottobre, ha perso il 16 per cento di turisti e valuta in 26 milioni di euro le perdite in un anno.

|||||||||| z ||||||||||
About: la Repubblica.it | di CRISTINA NADOTTI

SVELATO IL SEGRETO DELLA GRANDEZZA UMANA, il talento degli "Asperger"

Dietro i grandi progressi umani ci sono loro  -  Dopo che per centinaia di migliaia di anni i nostri antenati avevano continuato a costruire sempre gli stessi strumenti di pietra, rudimentali raschietti e punteruoli, a un certo punto, circa centomila anni fa, un'improvvisa rivoluzione tecnologica. Gli strumenti diventano più precisi, sono costruiti con maggior cura, compaiono arpioni, archi e frecce, trappole e tagliole, che rendono possibile cacciare anche gli animali più pericolosi. Una svolta evolutiva che la professoressa inglese Penny Spikins del Department of Archaeology dell'University of York, ritiene potrebbe almeno in parte essere dovuta al contributo innovativo dato da personalità affette da disturbi dello spettro autistico, come riportato recentemente dalla rivista New Scientist. Questi individui hanno infatti la capacità di essere molto sistematici e di applicarsi in maniera focalizzata ai loro compiti, e quindi potrebbero essere stati loro a migliorare l'ideazione e la realizzazione degli utensili. Sorprendente anche il fatto che, proprio nello stesso periodo, si assista anche a un'impennata della creatività artistica, testimoniata dal ritrovamento di collane e decorazioni in osso, o di semplici strumenti musicali. Di lì a poco i nostri antenati avrebbero cominciato a dipingere figure realistiche ed espressive di uomini e animali sulle pareti delle caverne, disegni dei quali è stata rilevata l'estrema somiglianza con quelli effettuati anche oggi da persone affette da autismo. Contemporaneamente, cominciavano a svilupparsi la spiritualità e la religione e a diffondersi gli sciamani, con i loro miti, i loro stati di trance e le loro allucinazioni uditive. Probabilmente persone che oggi sarebbero diagnosticate come schizofreniche, ma che a quel tempo giocarono forse un ruolo fondamentale nel creare le prime comunità e i primi aggregati della civiltà.

IMPULSO CREATIVO - Dunque è possibile che un impulso decisivo allo sviluppo sociale, creativo e tecnologico degli esseri umani sia stato dato proprio da persone portatrici di disturbi psichici appartenenti all'area dell'autismo, della schizofrenia e dei disturbi dell'umore, che sono almeno in parte trasmessi geneticamente. Questo spiegherebbe anche come mai quelle che nella società contemporanea ci appaiono persone in difficoltà e soggette allo stigma sociale, non siano state spazzate via dalla selezione naturale che in teoria dovrebbe fare piazza pulita delle varianti genetiche meno vantaggiose. Ma se sono arrivate fino a noi, queste persone devono aver avuto un ruolo sociale positivo e propulsivo per molte migliaia di anni. «A un certo punto i nostri antenati iniziarono a sviluppare emozioni molto complesse, come la compassione, la gratitudine e l'ammirazione» dice la professoressa Spikins. Questo arricchimento culturale divenne anche uno dei passaggi fondamentali che consentì agli esseri umani di sovrastare gli altri ominidi che ancora si aggiravano sul pianeta, come l'Uomo di Neanderthal presente nell'Eurasia dell'ovest, l'Homo erectus presente in Indonesia, l'Homo floresiensis (meglio noto come "Hobbit"). Paradossalmente, l'elemento vincente fu forse proprio la presenza e la persistenza di geni correlati a quelli che oggi consideriamo disturbi psichici. Magari non proprio quelli più gravi, che possono essere troppo distruttivi per la socialità di un individuo; senza contare il fatto che nelle piccole popolazioni dell'umanità dei primordi il numero di portatori di disturbi psichici doveva essere talmente limitato che è difficile credere che queste persone possano aver plasmato le società nelle quali vivevano.

GRANDI GENI - Forse, quindi, l'elemento vincente furono i disturbi meno gravi, ma sempre appartenenti allo spettro dei disturbi autistici. «Negli anni più recenti c'è stata una crescente attenzione verso altre condizioni autistiche, — precisa Spikins in un articolo pubblicato sul Cambridge Archaeological Journal — «come la sindrome di Asperger che, da una parte crea una chiara differenza nella "mente", ma dall'altra non comporta per forza una significativa esclusione sociale». Le persone affette da questa sindrome condividono con l'autismo vero e proprio la difficoltà a sviluppare relazioni empatiche con gli altri, tuttavia sono capaci di un normale utilizzo del linguaggio e di realizzare un'interazione sociale funzionante. Però, "pensano differentemente" e così possono imporre svolte brillanti alle scienze e alle arti. Attraverso le epoche sono molte le persone di spicco riconosciute come portatrici di queste caratteristiche, ad esempio Charles Darwin, Isaac Newton, Lewis Carrol, Vincent van Gogh e soprattutto Albert Einstein. Quest'ultimo fu spesso considerato una persona incapace di affetti profondi, ebbe relazioni familiari difficili, perse il contatto con alcuni dei suoi figli (uno dei quali, Eduard, trascorse molti anni in ospedale psichiatrico). Però riuscì a pensare l'impensabile, a scardinare le basi della fisica del suo tempo, utilizzando come strumento di lavoro esclusivamente le sue capacità mentali e teorizzando che «l'immaginazione è più importante della conoscenza». E con la sua immaginazione creativa, attraverso esperimenti condotti esclusivamente nella sua mente, nel 1905 arrivò a una serie di idee e modelli rivoluzionari, come il concetto di relatività del tempo e dello spazio, ognuno dei quali avrebbe da solo meritato un premio Nobel (che in effetti gli fu assegnato nel 1922 per l'effetto fotoelettrico) e che per molti decenni rimasero incomprensibili alla stragrande maggioranza dei suoi contemporanei.

|||||||||| z ||||||||||
About: Corriere della Sera | Danilo di Diodoro
Cfr. + Agenzie
Keywords: 
Le persone che pensano in modo diverso producono salti concettuali decisivi. Per questo l'evoluzione se le tiene strette

LIBERALIZZAZIONI 2012 - Intervista con Antonio Catricalà: "Le lobby non ci fermeranno, a gennaio ripresentiamo tutto"

LIBERALIZZAZIONI 2012 - Intervista con Antonio Catricalà: "Le lobby non ci fermeranno, a gennaio ripresentiamo tutto"

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio amareggiato per lo stop alle liberalizzazioni. "Anche Monti è seccato". "A gennaio interverremo su farmacie, taxi, liberi professionisti, autostrade e servizi pubblici. Basta brutte figure"

di CLAUDIO TITO
ROMA - "Arrabbiato? Certo che sono amareggiato. La forza delle lobby in Parlamento è ancora potente. Io vengo dall'Antitrust, Monti è stato commissario europeo per la concorrenza. Vuole che non siamo delusi? Lo siamo, ma non ci arrenderemo". Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Antonio Catricalà, non ci è rimasto affatto bene dopo la pesante retromarcia imposta dal Parlamento sul terreno delle liberalizzazioni. Soprattutto il passo indietro sui farmaci di fascia C rappresenta un colpo all'esecutivo. Ad una squadra che considera la concorrenza e le aperture dei mercati un "segno distintivo" della sua attività. Per questo "non ci fermiamo". Promette battaglia e avverte: "Batteremo le lobby e da gennaio andremo avanti. Non intendiamo più fare brutte figure. Ripresenteremo tutto".

Nello studio che per tanti anni è stato di Gianni Letta, il nuovo sottosegretario non ha cambiato nulla nell'arredamento. Ad accezione di alcune foto di famiglia. "Sa, su queste cose è inutile spendere. Vogliamo risparmiare e comunque, noi tecnici siamo di passaggio. Nel 2013 torneremo ai nostri lavori. Io non ho portato nemmeno i miei libri". Sulla scrivania, però, ne campeggia uno. È messo lì in bella vista. Settanta pagine scritte l'anno scorso proprio da Catricalà e che fino a un mese fa erano un tabù a Palazzo Chigi. Un atto di accusa contro caste e corporazioni dal titolo che adesso sembra 
un presagio: "Zavorre d'Italia". La prima pagina del libro si apre con una frase di Friedrich Von Hayek, premio Nobel per l'economia nel 1974, che sembra fatta su misura per descrivere quello che è successo mercoledì alla Camera: "La competizione è il terrore di tutti i conservatori di destra, di centro e di sinistra. Uno dei tratti fondamentali dell'atteggiamento conservatore è il timore del cambiamento". "Del resto - si sfoga il sottosegretario - le lobby sono forti e in questo caso sono state anche aiutate dalla disattenzione di alcuni parlamentari. Una vicenda che ci ha fatto riflettere".


In effetti lei era presidente dell'Antitrust, Monti commissario europeo alla concorrenza, e siete stati battuti proprio nel vostro campo.

"Ed è una cosa che ci fa star male. Però alcune liberalizzazioni le abbiamo fatte. I servizi pubblici locali, ad esempio. L'Antitrust potrà impugnare i cosiddetti servizi "in house" (gestiti direttamente dagli enti locali). Ma abbiamo proceduto pure per i porti, gli aeroporti e le autostrade. Per le banche e le assicurazioni cadrà quel flusso informativo che non permetteva la concorrenza. Per gli ordini professionali abbiamo facilitato l'accesso bloccando l'abilitazione a 18 mesi e sei si possono compiere nell'ultimo periodo di laurea. Insomma ci sono stati passi avanti importanti".
Però anche dei passi indietro su questioni che venivano considerate da molti una bandiera.
"Sono stati oscurati dall'insuccesso sui farmaci di fascia C. È vero, si tratta di un vulnus alla coerenza del nostro intervento. Non c'è dubbio. Sono le famiglie ad essere danneggiate, il prezzo dei medicinali così non potrà calare. Ma questo vulnus, che ci fa star male, non sarà permanente. Noi abbiamo il dovere di fare una legge annuale sulla concorrenza e tutto ciò che non è stato possibile approvare ora, lo porremo presto all'attenzione dei partiti e dell'opinione pubblica".

Scusi, ma il presidente Monti che a Bruxelles ha sconfitto addirittura Bill Gates, qui si è fatto fermare dal RadioTaxi.
"Sui taxi, però, fin dall'inizio avevamo ritenuto che dovessero essere regolamentati da una Authority ad hoc. Non ci poteva essere una liberalizzazione immediata e in Parlamento ci si è limitati a chiarire questo aspetto".

Eppure il vostro è un esecutivo di tecnici. Avete il vantaggio di non dovervi candidare alle elezioni. Non potevate fare di più?
"Siamo tecnici ma vogliamo rispettare il Parlamento. Sappiamo che non avendo il vincolo elettorale, possiamo fare più di altri. Non rispondiamo alle lobby e siamo svincolati dai partiti, ma non dalle Camere. Le brutte figure, però, non vogliamo farle più".

Ma lei si aspettava tanta resistenza?
"Sì, so che è difficile ammorbidire le lobby. Per le farmacie si sono dimostrare molto forti. Ho dovuto cedere qualche centimetro al perimetro chilometrico delle loro esclusive. Ma so che nessun privilegio cade al primo colpo. Certe cose, poi, sono radicate nella convinzione politica di molti parlamentari".

Scusi, la soluzione l'altro ieri poteva essere semplice: il governo avrebbe potuto esprimere parere contrario a quell'emendamento?
"Lo stavamo per fare ma nella concitazione del momento non ci siamo riusciti. Anche nella maggioranza, molti si sono accorti dell'emendamento all'ultimo momento. Comunque, probabilmente anche con il nostro parere contrario, sarebbe passato ugualmente".

Quella modifica è stata opera del Pdl.
"So solo che Monti e io ci siamo resi conto di quell'emendamento in una fase avanzata e mentre si discuteva sulla remunerazione dei manager pubblici. Una norma, quello dello stipendio aumentato del 25% che - vorrei precisare per evitare spiacevoli equivoci - si applica solo ai manager e ai dirigenti, non ai ministri e ai sottosegretari. I quali continuano a percepire lo stipendio fissato dalla legge e che fa riferimento all'indennità dei parlamentari. Insomma, nessuno di noi si è alzato lo stipendio. Sui farmaci, comunque, anche il presidente del consiglio che solitamente non mostra i suoi sentimenti, mi è sembrato piuttosto seccato".

Non teme che i centri di pressione vi possano bloccare ancora?
"La forza delle lobby dipende dalla vicinanza ai portatori di privilegi e non dalla tutela fornita dall'intero Parlamento. Alla fine prevarrà la logica di togliere le rendite di posizione per favorire tutti i cittadini. Il difficile è convincere che un sacrificio di pochi può diventare un beneficio di tutti".

Anche sulle Autostrade avete subito uno stop?
"Nascerà - entro fine anno - un'Agenzia che vigilerà e regolamenterà il settore. Abbiamo ritenuto di non dover turbare la nascita di questo nuovo organismo. Viviamo una fase di work in progress. Dobbiamo pur sempre tenere presente che siamo qui da un mese".

La cancellazione del divieto per le banche di vendere le coperture assicurative abbinate ai prestiti e ai mutui, non è stata però letta come una fase dei "lavori in corso".
"Ma non era una proposta del governo. Ci torneremo quando affronteremo la legge sulla concorrenza. Ma in quel settore ci sono altri aspetti che semmai destano qualche preoccupazione. Quell'1,5% fissato come tetto massimo di commissione per le carte di credito rischia di trasformarsi nella soglia cui tutti si adegueranno. È una questione che va risolta".

E il governo quando riproporrà concretamente le questioni non risolte?
"A gennaio, nella legge per la concorrenza faremo tutto quello che ci sarà consentito. Interverremo sulle farmacie e sul commercio. I taxi verranno liberalizzati dall'Authority per i Trasporti che, sempre gennaio, attende solo il varo di un regolamento per ufficializzare la nascita. Il punto è che troppi lacci e troppe leggi bloccano il mercato".

Ad esempio?
"I vincoli regionali e comunali. Ma lo sa che se lei volesse aprire una palestra a Roma dovrebbe fare riferimento a sei leggi regionali. Ci metterebbe un anno per fare tutto".

Interverrete anche sugli ordini professionali?
"Se ne sta occupando il ministro Severino. Farà un tavolo per tutti. Il problema lì resta la tariffa minima. Esistono ancora dei riferimenti legali e vanno tolti".

Vita da cane!!

Noticias de Angola 24H http://www.angolaxyami.com •|• Frases de Amor http://www.angolaxyami.com/frases

lunes, 10 de octubre de 2011

Libia/War4Oil: Se mantienen los combates callejeros en Sirte; leales a Gadafi resisten

Trípoli, 10 oct.- Aviones de la OTAN facilitaron hoy a insurgentes libios dominar amplias zonas de Sirte, aunque jefes militares reconocieron un lento avance debido a la resistencia de leales a Muamar El Gadafi, que les propinaron cuantiosas bajas.
Voceros del autonombrado Consejo Nacional de Transición (CNT) dijeron que sus hombres están peinando casas del este de la ciudad natal de El Gadafi, tras tomar edificios clave como la universidad de Ettahadi, el hospital Ibn Sina y el centro de convenciones Ouagadougou.
La entrada de los sublevados a una parte de esa localidad con costas en el Mediterráneo se agilizó luego que los bombardeos aéreos de la Organización del Tratado del Atlántico Norte (OTAN) despejaron el camino y golpearon posiciones de las tropas progubernamentales.
Integrantes del llamado Consejo Militar de Misratah, que asumió parte de los ataques a Sirte, consideraron que hicieron "logros significativos" y pronosticaron que la conquista de toda la ciudad "está próxima a su fin, es cuestión de horas".
Los seguidores de El Gadafi, cuyo paradero se desconoce desde finales de agosto, tuvieron que replegarse y disgregar fuerzas en puntos estratégicos para un inevitable combate "calle por calle y cuerpo a cuerpo", como lo describieron testigos.
Sin embargo, los alzados no han conseguido tomar el centro de la ciudad, donde están afianzados sus adversarios apoyados por residentes, y amenazaron con recrudecer los enfrentamientos para tratar de acabar el que desde hace cuatro días definen como el "asalto final a Sirte".
La ofensiva de los insurgentes del CNT y sus mentores de la OTAN ha incluido ataques indiscriminados contra instalaciones civiles y militares, zonas residenciales y el hospital Ibn Sina, cuya morgue está llena de cadáveres de civiles, según dijeron los propios alzados.
Un portavoz de la alianza atlántica declaró a medios occidentales que los aviones de combate atacaron a más de 50 objetivos en las últimas 24 horas, mientras el CNT admitió que unos 30 hombres suyos murieron y más de 200 resultaron heridos en los dos días precedentes.
El liderazgo de los sublevados mantiene combates de menor magnitud en Bani Walid, una ciudad oasis a 150 kilómetros de Trípoli, y optó por conceder una tregua de dos días para persuadir a los combatientes y residentes seguidores de El Gadafi de que se rindan.
La estrategia del CNT, que desplegó numerosas tropas y material bélico en  torno a Bani Walid, consiste en amenazar a los residentes allí con una ofensiva similar a la de Sirte si fracasan las negociaciones con jefes tribales para que se sometan. (PL).

jueves, 6 de octubre de 2011

Libia/War4Oil: En Sirte, ametralladoras y obuses contra francotiradores gadafistas

Sirte 6/10/2011 - Desde los terrenos en barbecho al límite de los suburbios de Sirte, a 360 km al este de Trípoli, los “revolucionarios” del Consejo Nacional de Transición (CNT) bombardean un edificio en construcción en la ciudad, donde está instalado un francotirador gadafista.

El crepúsculo en el frente de Sirte, según los combatientes del CNT, es el momento más duro y difícil de la jornada. Es entonces cuando los combates se intensifican y cuando aumentan las bajas.

El o los francotiradores han tomado posición en los pisos superiores y desde la mañana disparan contra cualquiera que se atreva a levantar la cabeza por encima de los montículos de arena o del muro de ladrillos que marca la primera línea.

Mirando a través de sus prismáticos, el comandante Bagar dirige tranquilamente los disparos de sus hombres que acribillan el puesto enemigo con una ametralladora.

Un todoterreno con una ametralladora pesada “Duchka” de 12,5 milímetros toma posición detrás del muro, lanza una serie de ráfagas antes de que llegue otro vehículo que parte inmediatamente.

Un muchacho que opera un mortero de 82 milímetros entra en escena. Después de ajustar el tiro lanza un primer obús fumígeno para marcar el objetivo, al que le siguen otros proyectiles explosivos que hacen temblar el terreno.

Sin embargo, los disparos de los francotiradores gadafistas no se detienen pese a que la respuesta es moderada, sin duda resultado de casi tres semanas de asedio, del agotamiento y la falta de municiones.

El comandante Bagar apura a sus hombres para que instalen en batería un cañón de 105 milímetros antes de la caída de la noche.

Los combatientes se tapan las orejas esperando la detonación de la pieza de artillería, que hace elevarse una nube de polvo a su alrededor.

Las posiciones de las tropas del CNT vecinas concentran sus disparos sobre el inmueble donde están instalados los francotiradores.

Un poco más lejos, un anticuado tanque T-70 de fabricación soviética dispara a intervalos regulares contra la ciudad. El ruido infernal de las salvas es precedido sin falta por un “Alá Akbar” (Dios es el supremo) de advertencia.

Como cada noche, el bombardeo se intensifica en todas parte en torno a Sirte asediada.

Una lluvia de obuses cae sobre el Centro de conferencias Uagadugú, una especie de enorme casamata donde en otra época se celebraban las cumbres panafricanas y que ha sido transformada en el último punto de apoyo de los partidarios del antiguo régimen.

Los “Howitzer”, imponentes piezas de artillería de 105 milímetros, disparan sin cesar desde un campo a 15 km en el suburbio oriental de la ciudad donde están alineados. Sus obuses atraviesan el cielo con su lento silbido característico.

En una pirotécnica mortífera, las balas trazadoras de los cañones antiaéreos utilizados ahora para los combates terrestres desgarran la oscuridad con múltiples líneas de luz antes de ir a estrellarse contra los inmuebles del centro de la ciudad.

Los tiroteos en el noreste de la ciudad, a lo largo de la orilla del mar, parecen indicar que los combatientes del CNT han ganado terreno en un centenar de metros, apoderándose de una manzana residencial.

Esta zona marca la entrada del “barrio de los mauritanos”, donde combatirían numerosos mercenarios originarios de Mauritania, pero naturalizados libios, según comandantes de las nuevas autoridades.

Comienza así una nueva noche de asedio y los bombardeos sólo cesarán hacia medianoche.

Via | AFP

LIBYA WARNING 06/10/2011: YouTube removes VSMRK’s Truth on Libya reporting account

FROM: Controlled YouTube has removed one of the few Truth on Libya showing accounts after it revealed the results of NATO bombings on Sirte hospital.

If you click at VSMRK’s YouTube account address, as from today you’ll get the following screen and message:

This account has been terminated due to repeated or severe violations of our Community Guidelines and/or claims of copyright infringement.

Those “severe violations” exist of videos which were uploaded on October 5 and which showed the results of the heavy NATO bombings on the hospital of Sirte which has been repeatedly hit over the past few days during the indiscriminate bombardments on Libyan leader Gaddafi’s hometown. The videos showed part of the hospital being blackened by explosions and hit by bullets from the NATO-rebel forces as well as the numerous victims of the criminal NATO bombing and shelling, and included the following descriptions:

Red Cross reported that NATO Mercenaries were directly attacking Sirte hospital, Hichem Khadhraoui said that “Several rockets landed within the hospital buildings while we were there. We saw a lot of indiscriminate fire At the same time, NATO is stopping civilians from reaching the hospital by bombing roads, residential areas, causing hundreds of wounded civilians to die in the process. Khadhraoui reported that “other wounded or ill people cannot get to the hospital because of the fighting and NATO air strikes”.

and (quoting Libya’s spokesman Moussa Ibrahim who visited Sirte on September 26):

The hospital already had stopped working altogether because there is little water, the hospital lacks food and any sort of electricity, it lacks medicine and lots of medical equipment has stopped working. Above that the sewage system of Sirte stopped working so many streets are flooded at the moment, which is of course a ripe environment for diseases, referring to the World Socialist Web Site article The slaughter in Sirte.

One of the last videos VSMRK uploaded included an undated report by a rebel who has been caught by the Libyan army and who told of abductions and killings of Libyan civilians by NATO. Another video mentioned PressTV has become more and more a NATO tool.

During the passed few months the account of VSMRK has shown lots of demonstrations by the five million Libyans who have been protesting against the NATO aggression on Libya which has killed thousands of Libyan men, women and children. Those demonstrations as well as the results and victims of the NATO “humanitarian” bombing of Libya are not showed by the mainstream media and therefore must have been a reason for censorship by Zionist controlled YouTube.

NATO already has tried to cut off any kind of communication in an attempt to hide their criminal actions in Libya by bombing TV stations and phone lines. On the occasion of the anniversary of the Al-Fateh Revolution on September 1, Libyan leader Muammar Gaddafi said about that:

They [NATO] cut off all communications because they can’t breathe. They fear my voice, to only hear me is already dangerous to the colonizers. Those colonizers and agents fear us communicating and being in touch with each other, which proves that the enemy is weak. If they weren’t weak they wouldn’t have bombed our TV and they would have allowed us to communicate with each other.

From: Eccleza.

miércoles, 5 de octubre de 2011

Impasse militar en Sirte exacerba distorsiones entre rebeldes libios

Trípoli, 5 oct (PL) Tropas insurgentes libias y la OTAN recurrieron nuevamente hoy a ardides de desinformación para justificar el estancamiento de su ofensiva en Sirte, pese a tres semanas de ataques indiscriminados contra leales a Muamar El Gadafi.

  Reportes procedentes de la ciudad con costas al Mediterráneo, situada unos 360 kilómetros al este de Trípoli, indicaron que siguen los disparos de artillería pesada de los sublevados y los bombardeos aéreos de la Organización del Tratado del Atlántico Norte (OTAN).

Las huestes del autonombrado Consejo Nacional de Transición (CNT) concentraron cañones, plataformas lanzacohetes y otros arsenales para recrudecer los ataques y consolidar el control del distrito de Qasr Abu Hadi, en el sur de Sirte y que dijeron adjudicarse el fin de semana.

Asimismo, fuentes insurgentes aseguraron haberse establecido en una base militar aledaña que se presume comandó Saadi El Gadafdi, hijo del líder libio cuyo paradero se desconoce desde finales de agosto.

Con apoyo de jefes militares provenientes de la ciudad oriental de Benghazi y de la occidental de Misratah, los alzados valoraron estratégicamente importante la conquista de Qasr Abu Hadi para cortar una posible ruta de suministros a los combatientes fieles a El Gadafi.

Sin embargo, las tropas sublevadas han sido incapaces de quebrar la férrea resistencia de los progubernamentales y siguen atascadas a unos cinco kilómetros del centro urbano de Sirte, supuestamente debido a la preocupación por la suerte de civiles atrapados en esa área.

Medios occidentales citaron a varios insurrectos, según los cuales, civiles que lograron abandonar la urbe les comentaron que el principal hospital Ibn Sina se ha convertido en un "cuartel" de los pro-Gadafi, con depósitos de armas dentro del complejo.

Igualmente, las versiones de los insurgentes señalaron que lanzacohetes y detonadores de morteros están emplazados alrededor del centro asistencial que fue bombardeado por la OTAN en momentos en que lo visitaba un equipo del Comité Internacional de la Cruz Roja (CICR).

Residentes dijeron a medios regionales que eran infundadas esas alegaciones, así como que se habilitó un "centro de operaciones militares" debajo de la sala de maternidad, como apuntó un alzado para explicar la demora en el que vaticinan como el "asalto final" a Sirte.

Lo cierto es que los seguidores de El Gadafi mantienen el control de zonas estratégicas de la ciudad y el fuego de francotiradores ha impedido la marcha de los insurgentes, según comentaron testigos y admitieron incluso algunos sublevados.

Empleados del CICR, que pudieron entregar ayer ayuda médica después de varios intentos fallidos, reiteraron su preocupación por la escasez de material sanitario que constataron en el hospital Ibn Sina, y por el asedio militar del CNT que restringe los suministros humanitarios.

El presidente sirio amenazó con atacar a Israel si su país es intervenido como Libia

El presidente sirio, Bashar al Assad, advirtió que si la OTAN realizara una intervención militar en su país similar a la de Libia, lanzaría un ataque con misiles contra Israel.

La revelación fue hecha este miércoles por la agencia de noticias iraní Fars y de acuerdo a la misma, el mandatario sirio advirtió al ministro de Exteriores turco, Ahmad Davutoglu, que llevaría a cabo el ataque junto con Irán.

En la reunión con el canciller turco, Al Assad adelantó el calendario de un eventual plan de ataque de "seis horas de duración" en el caso de que la OTAN adopte una "medida disparatada" contra Damasco, reprodujo la agencia Europa Press.

Así, explicó que en una primera fase lanzaría "cientos" de misiles contra los Altos del Golán, ocupados por Israel en la guerra de 1967 y anexionados definitivamente en 1981, ataque al que se sumaría el movimiento chiita libanés Hezbolah.

En la segunda fase de este operativo también participaría Irán y constaría de un ataque a la flota estadounidense y a los intereses europeos en el Golfo Pérsico de forma simultánea.

Desde hace meses, Estados Unidos y los países europeos miembros del Consejo de Seguridad -Reino Unido, Francia, Alemania y Portugal- tratan de sacar adelante una resolución de condena a la violencia utilizada por el régimen sirio contra su población, algo que hasta ahora no consiguieron.

El último intento tuvo lugar en la víspera, aunque fue vetado por Rusia y China a pesar de que en esta ocasión el borrador propuesto no incluía una referencia directa a la posibilidad de imponer sanciones al régimen sirio.

Desde mediados de marzo, miles de sirios se manifestaron en todo el país en demanda de una apertura democrática y de la dimisión de Al Assad, algo a lo que el régimen respondió con la militarización de las ciudades. Desde entonces se estima que unos 2.700 civiles han muerto.

viernes, 23 de septiembre de 2011

Una filtración de Wikileaks, causa de la dimisión del director de Al Jazeera

La influyente cadena de televisión por satélite Al Yasira ha confirmado ladimisión de su director de noticias, Wadah Khanfar, y su sustitución por un gris empresario perteneciente a la familia real de Qatar. La salida de Khanfar se produce poco después de que trascendiera un cable filtrado por «Wikileaks», en el que se da a entender que Khanfar se plegó a presiones del gobierno norteamericano en la cobertura de la guerra de Irak en octubre de 2005.

Una filtración de Wikileaks, causa de la dimisión del director de Al Yasira

AFP

La interpretación de «the New York Times» contrasta con la del rotativo británico «The Guardian», para el que la salida del periodista palestino Khanfar —uno de los creadores del enorme poder mediático de «Al Yasira» como jefe de informativos desde hace ocho años— se debe a la presión de los propietarios, la familia real del pequeño estado petrolífero de Qatar. Para el entorno del emir, Khanfar habría obtenido últimamente demasiado poder y autonomía, por lo que «se hizo necesaria su sustitución».

Contradicciones

Sea cual sea la versión más correcta, el cambio pone en entredicho lareputación de Al Yasira como el único canal por satélite independiente del mundo árabe, en un contexto de televisiones públicas completamente controladas por el régimen político de turno.

Los observadores del «fenómeno Al Yasira» venían, no obstante, apuntando desde hace tiempo las contradicciones de este canal, que se ha forjado fama de «neutralidad» en la cobertura de Oriente Próximo y de «agresividad» frente a la política de Estados Unidos en la región.

Se subrayaba en particular el enorme despliegue de medios para cubrir la ofensiva rebelde en Libia contra el régimen de Gadafi, en contraste con la parquedad y sombras en la información de la revuelta en Bahréin. El régimen de Qatar se movilizó públicamente contra la dictadura libia, pero guardó silencio cuando la revuelta chií estuvo a punto de derribar a la minoría suní que gobierna en la isla vecina.

FRANCISCO DE ANDRÉS / MADRID
Día 21/09/2011 - 21.00h

lunes, 5 de septiembre de 2011

DECLARACIÓN DEL COMITÉ EJECUTIVO DEL PCPE ANTE LA AGRESIÓN IMPERIALISTA CONTRA LIBIA

Ante la cadena de sucesos que acontecen en la República Árabe Libia con el avance de las fuerzas cipayas de la OTAN hasta la misma Trípoli y los permanentes crímenes de guerra y matanzas indiscriminadas contra la población civil , el Partido Comunista de los Pueblos de España denuncia:

1. El carácter imperialista de la intervención en Libia.

Los supuestos rebeldes, los bombardeos humanitarios de la OTAN, la intervención directa de grupos de élite de los ejércitos de la OTAN vulnerando su resolución 1973 del Consejo de Seguridad de la ONU, la propaganda de guerra distribuida por los medios de masas y el papel legitimador de la intervención de diversos agentes políticos y sociales, forman parte de la misma hoja de ruta del imperialismo destinada a sustituir la República Árabe por un gobierno pro-occidental en la OPEP y en el Mediterráneo que suministre energía muy barata a las decadentes economías imperialistas. En su infinita hipocresía, los gobiernos imperialistas y sus lacayos árabes, no han dudado un instante en vulnerar sus propias resoluciones, facilitando ingentes suministros militares y hasta participando con fuerzas especiales en la guerra.

2. Los crímenes de guerra de la OTAN y sus tropas mercenarias.

Al margen de la propaganda de guerra, y gracias a medios independientes de los grandes monopolios de la información, se ha conocido de innumerables bombardeos de hospitales, escuelas, infraestructuras civiles y zonas residenciales por parte de los ejércitos de la OTAN. Igualmente se ha conocido de las torturas, ejecuciones sumarias, y crímenes raciales y sexuales por parte de las tropas mercenarias de la OTAN, con el único fin de quebrar la resistencia y voluntad de lucha del pueblo libio.

3. El carácter imperialista de las instituciones internacionales y sus leyes.

La ONU y su Consejo de Seguridad, el Tribunal Penal internacional y el cuerpo legal sobre el que se sustenta, sólo sirven a los intereses del imperialismo, justifican sus guerras de saqueo y rapiña y legitiman cualquier crimen, a la vez que proscriben cualquier gobierno o movimiento popular que no se somete a los designios imperiales.

4. El papel de España como cómplice y ejecutor de crímenes de guerra.

El Reino de España es responsable directo de la criminal agresión contra Libia, ha facilitado medios militares, propagandísticos y financieros a la agresión, a la vez que ha manifestado su apoyo político y financiero a los mercenarios libios a cambio de que los monopolios españoles puedan participar en el futuro saqueo de los recursos energéticos del país. Nuevamente, el gobierno español de turno se pone al servicio de la oligarquía, defendiendo sus intereses por encima de cualquier otra consideración.

5. El papel del reformismo y el oportunismo como justificadores de la agresión imperialista.

Desde el mismo inicio de las operaciones militares de la denominada “oposición”, sectores y organizaciones políticas de nuestro país, encuadradas en el reformismo y en posiciones de ultraizquierda, han planteado una posición tibia frente a la estrategia imperialista, cuando no justificadora de la misma. La asunción, por parte de organizaciones que se denominan comunistas o anticapitalistas, de posiciones intermedias más o menos cubiertas de retórica antiimperialista, favorece a las potencias agresoras, las justifica y ayuda a incrementar la confusión entre la clase obrera y los sectores populares.

6. El estado de guerra permanente contra los pueblos al que el imperialismo nos pretende someter.

El capitalismo, en su senil fase imperialista, requiere de la guerra para apropiarse de cuantos recursos necesite, su voracidad no tiene límites y solo puede conducir a la extinción de la humanidad. Después de llevar la muerte a todos los rincones del mundo como Afganistán, Irak, Líbano o Honduras, el imperialismo ataca Libia, y tiene su mirada puesta sobre los pueblos de Siria, Cuba, Irán, Venezuela o Bolivia. Es una guerra global y total contra los pueblos.

Ante esto, el PCPE no puede tener otra posición que su frontal oposición a toda forma de intervención y guerra que tenga como objetivo someter y expoliar a los pueblos, por ello el PCPE manifiesta:

1. Que ni el alzamiento militar contra el Gobierno Libio, ni cualquier régimen que surja de este acto de guerra, tiene ninguna legitimidad, en ningún caso responde a los intereses ni voluntad del pueblo libio, solo corresponde a los intereses del imperialismo de los EEUU y la UE.

2. Reiteramos nuestro compromiso en defensa de los pueblos. Nuestra oposición a cualquier acto de guerra de saqueo e injerencia, más aún si las agresiones se dirigen contra aquellos pueblos que se mantienen firmes en defensa de su independencia, no es una simple manifestación formal, sino que se basa en los principios del internacionalismo proletario.

3. Llamamos al conjunto de fuerzas antiimperialistas del mundo a aumentar los esfuerzos para la construcción de un Frente Mundial Antiimperialista, en defensa de la humanidad, por la paz y el progreso.

4. Es imprescindible hoy para los pueblos de Europa coordinar y multiplicar las luchas contra la OTAN. La coordinación de los Partidos Comunistas y Obreros en Europa es un paso fundamental para la articulación de una respuesta contundente que nos permita superar la UE y la OTAN, estructuras creadas solo para defender los intereses del capitalismo.

5. El PCPE reitera que hoy no caben posiciones ambiguas, sólo desde la frontal oposición al imperialismo, a sus estructuras políticas y militares, solo desde la frontal oposición a las políticas guerreristas del imperialismo, podremos superar el capitalismo. Ni la OTAN ni la UE son reformables, ni el capitalismo es humanizable.

Hoy se está escribiendo una nueva página de la infamia del capitalismo, quienes alientan, apoyan o excusan la barbarie deberán responder ante sus pueblos. Mañana los misiles pueden caer sobre Damasco, Caracas o Teherán, solo la acción decidida, la movilización permanente por la paz, contra el imperialismo y el capitalismo detendrá la barbarie.

¡Contra la barbarie y la guerra, por la paz y el progreso!

¡Ni OTAN ni UE, avancemos hacia el Socialismo!

Madrid, 1 de septiembre de 2011

martes, 30 de agosto de 2011

A Call for African Unity! Stop the US/NATO Bombing of Libya!

Economic basis for invasion

Africa is facing a criminal imperialist invasion of Libya, led by the foremost neo colonialist in Africa, the United States, and organized under the US Africa Command (Africom) and a 28 European nation military alliance, the North Atlantic Treaty Organization (NATO). This invasion is a desperate attempt to slow down the inevitable and rapidly approaching collapse of the American economy with its increasingly frequent economic crisis, recessions, and uncontrollable debt of $14.3 trillion dollars; which they can never pay.

This eminent collapse can be seen when we contrast the 1950’s and the anti communist House Committee on Un-American Activities mandated under Public Law 601 during the McCarthy era and “Red Scare,” in which America arrested and destroyed its own settler colonial citizens for being labeled communist affiliated and attempted to militarily overthrow foreign governments like the US embargoe of China in 1950 under the Trading with the Enemy Act. These policies contrast sharply from today in 2011, with America’s largest creditor being the Communist Party of China, which America owes nearly two trillion dollars (US Department of Treasury, 2011) and seeks to borrow more money and go into further debt; with China dominating the balance of trade between the two countries leading with $182.965 billion to America’s $49.553 billion from January to June of 2011 (US Census Bureau, Foreign Trade) .

According to the World Fact Book, 28 NATO countries owe foreign debts of a massive $48.74 trillion dollars, while 53 African Union Countries owe merely $338 billion dollars (World Development Indicators, World Bank). From this we can discover the economic motive of NATO is to break through Libyan security and capture its massive oil resources to fuel its invasion of Africa in order to accelerate the robbery and exploitation of Africa by military means to alleviate their overwhelming debt, while crushing Libya’s major moves for African economic independence. America has calculated this as the only way to forestall China’s influence and economic domination over them, block Chinese competition in Africa for resources, and to inject wealth into their economy which is like murdering an innocent healthy person to take their blood and inject it into a dying corpse. This is the new phase of neo-colonialism.

Action with thought

Africans worldwide must now mobilize and organize to confront and defeat America’s invasion of Libya at this historic point in history to accelerate Africa’s liberation, economic independence, and unity. We are calling on all Africans in every country in Africa and throughout the African world to confront American imperialism with demonstrations and “positive action” at every U.S. embassy in the world as a demonstration of power and unity on the 102nd birthday of Osagyefo Kwame Nkrumah, the greatest African of the 20th century; the day is 21st September 2011. Osagyefo spent time in England and discovered its weak economy following World War II, then planned a political strategy with an economic offensive of boycotts, strikes, and demonstrations, “positive action,” to cripple England and win independence for Ghana on 6th March 1957. Today America’s economy is weak and in the spirit of Osagyefo Kwame Nkrumah, we are calling on Africans to demonstrate, strike, and boycott, on 21st September 2011, in solidarity with Libya’s armed resistance, to win total independence for Africa.

We are also calling on the African Union to break all military pacts with NATO countries. We are calling on all Africans to “confiscate all assets” of NATO countries. We appeal to all the governments of the world that are against US/NATO hegemony, murder and pillage, to heed to the demand of the masses and apply economic sanctions on America and NATO countries to put a stop their madness. This can be done by in blocks like the African Union, Non Aligned Movement, Group of 77, Bolivarian Alliance for the Peoples of Latin America, The Association of Southeast Asian Nations, and other regional and international groupings. Power comes from the organized working masses of the people and their labor, not the capitalist class and their dependence on disorganizing and exploiting the working masses labor for profit to maintain power.

Africa at a crossroad

Today Africa is at a crossroads facing, on the one hand, America’s Africa Command and US/NATO military occupation to further entrench neo colonialism. If successful, this will result in increased theft of Africa’s resources by the European capitalist class, greater exploitation of the African working masses, and the re-enforcement and strengthening of white supremacy in Africa. On the other hand, Africa faces the very real prospect of a military victory in Libya, the acceleration of a United States of Africa, the seizure of control over Africa’s resources and economy by the working masses under socialism, and the emergence of the African personality on the world stage.

Defend liberated zones

Libya is a “liberated zone” based on Kwame Nkrumah’s criteria from the zonal analysis in his book, “Handbook of Revolutionary Warfare.” Libya therefore represents Africa’s future as a free and liberated continent. Libya secured its independence in 1969 by mass, anti imperialist armed struggle to bring a revolutionary and socialist Jamahiriya ‘authority of the masses’ to power. The puppet neo colonial monarch, King Idriss, was overthrown by force. Economic development, education, health care, housing, infrastructure, and human development were accelerated, with Libya having the highest living standard in Africa. Libya is totally independent of foreign economic interest. It has an independent ideology, outlined in the Green Book, and therefore the Libyan masses and leadership think for themselves.

Libya is leading the movement to establish an African Continental Government, with continental institutions like the African Monetary Fund, African Central Bank to establish a common gold currency, African Investment Bank, and African High Command. These institutions are being established and fueled by Libyan oil revenues to take economic control over Africa by Africans and to defeat American neo colonialism; the last stage of imperialism, once and for all. The starting budget to create this wealth mechanism was $42 billion, from which Libya as Africa's richest state put in $32 billion and other African states $10 billion. The $32 billion along with another estimated $150 billion of Libyan money in banks outside Libya was stolen by the U.S. and E.U. on the pretense that it was "Qaddafi's money". The project to free Africa from the World Bank and IMF is now impeded. Therefore, it is the sacred responsibility of every African to defend Libya to ensure a future of freedom and dignity for the generations of Africa, yet to be born. Now is the time!

Nkrumah-Toure-Qathafi

Osagyefo Kwame Nkrumah succeeded in establishing a Pan Africanist and Socialist Republic of Ghana on 1st July 1960 with an 88% vote in a plebiscite and then with an unprecedented 99% vote in a referendum in 1964 (African Elections Database), this mass revolutionary policy was consolidated one year after declaring Ghana a Pan Africanist state with the declaration of the Union of African States on 1st July 1961, with Ghana, Guinea, and Mali creating a nucleus for the formation of a continental government for Africa. Today Qathafi is continuing the process by establishing socialism and taking control of the Libya’s resources, expelling the US, UK, and Italian military bases from Libya, supporting liberation movements in Africa and throughout the world, ceding total power to the masses of the people in 1977 by resigning as Libyan Head of State, and serving as the driving force to change the Organization of African Unity to the African Union as a step towards establishing an All African Union Government.
Imperialist/reactionary alliance is neo-colonialism

The United States CIA, NATO, and internal reactionaries who overthrew the “liberated zone” under Nkrumah’s government on 24 February 1966; “a day of national crime, sin, shame and anarchy,” invaded the “liberated zone” of Guinea in a failed attempt to overthrow Sekou Toure and Kwame Nkrumah as co-Presidents in 1970, with NATO mercenaries. These are essentially the same forces invading Libya today. The difference is only tactical with the Libyan reactionaries mainly consisting of Al Qaeda religious terrorists, the Guinean invasion being spearheaded by Portuguese mercenary terrorists, while the anti Nkrumah reactionaries were National Liberation Movement and Mate Meho tribalist terrorists; all teleguided by US imperialism. This suggests any time an African country chooses Pan Africanism and socialism and works for Africa’s unity and control of its economy as a liberated zone, America will lead a subversive alliance, using violent and illegal means to overthrow the government to impose neo colonialism. They do this in order to maintain their criminal system of robbing Africa at the maximum rate of exploitation; normally applying the method of divide and conquer.

Lessons from the past

In the 1960’s America used the National Liberation Movement (NLM), Mate Meho tribalists (‘I’ve seperated myself’), and National Liberation Council (NLC) reactionary movements to violently overthrow the great Nkrumah after 15 years of resisting US backed subversion, assassination attempts on President Nkrumah, and killing of innocent women and children with bomb throwing at state events. Guinea learned from the lesson of Ghana, trained the population militarily, and fought off the NATO military invasion of 1970, plus many imperialist intrigues to hold power as a liberated zone for 26 years; until the counter revolution after Sekou Toure’s death in 1984. Today America uses the Sanussi monarchists, Al Qaeda terrorists (Abdel-Hakim al-Hasidi), CIA agents (Abdoulgassim Khalifa Hafter), and corrupt government Officials (Mustafa Abdul Jalil) to launch a counter revolution in Libya after being a liberated zone for 42 years. Since African liberated zones are lasting longer and becoming stronger, these reactionary elements cannot succeed. Therefore, America had to bring a 28 European nation NATO armed invasion to back up the local reactionaries with constant aerial bombing.

We conclude from these facts that African liberated zones have advanced militarily to the point of being able to challenge American imperialism and that neo colonialism is at its weakest point and it is desperate to hold onto Africa’s resources to delay its inevitable collapse. This becomes crystal clear when we witness a liberated zone of 6 million people in Libya defeating the internal reactionaries and the US/NATO alliance of over 28 European nations and militaries at the same time even during the month of Muslim fasting.

US war is against Africa

When Africans confront the enemy worldwide we will definitely turn the invasion into a victory for Africa and a turning point for Africa’s total liberation and Unity. It’s time to make the move!

The African Union has taken a position for the Libyan governments right to repress the terrorist counter-revoluitonaries of the NTC and against the NATO invasion of Libya in the African Union Peace and Security Council, and as an entire AU continental body; which has maintained its refusal to recognize the National Transitional Council as the government of Libya (despite NATO pressure). The Chairman of the AU Peace and Security Council, Zimbabwe President Mugabe has boldly called NATO a terrorist organization, likened to Al Qaeda. Because of neo colonial influences on most of Africa’s leadership, the US and NATO are disregarding the AU’s position with contempt and utter disrespect. This is why the African masses must confront US neo colonialism without fear. We are calling for a “US/NATO Hands Off Libya” coalition to be formed throughout Africa to defeat the US/NATO invasion of Libya as a step toward uniting Africa with a continental government and a socialist economic system to win economic independence; taking full control over Africa’s resources! Revolutionary Pan Africanist Kwame Ture Stated,

“Africa is our Mother! And if you throw bombs at our Mother, as Africa is our Mother, we will throw bombs at you! ...When you bomb Libya you’re not getting a limited war! This war, like Africa’s children, whom you have scattered all over the world, knows no boundaries! Anywhere there is an African, there will be war for Africa!”

The time is now!

We in the Pan African Improvement Organization are calling on all Africans in Africa to use Positive Action and converge on all US embassies with demonstrations. Africans in Europe use Positive Action and converge on all US embassies with demonstrations. Africans in Central, South America, and the Caribbean use Positive Action and converge on all US embassies with demonstrations. Africans in America use Positive Action and converge on government buildings inside America with demonstrations. All allies of Africa, we are asking you to use Positive Action and converge on all US embassies with demonstrations, not only against the US/NATO bombing of Libya, but also against the illegal US/EU sanctions on Zimbabwe, US illegal military invasions of Afghanistan, Iraq, Pakistan, and aggressions towards Syria, Iran, Venezuela, Cuba, and countless other acts of military aggression and crimes against sovereign nations and people of the world. Let us together end US hegemony; BY ANY MEANS NECESSARY!!!

Victory to Muammar Qathafi!

Victory to the Libyan Jamahiriya!

Forward to an African Union Government under Socialism!

Death to US/NATO hegemony!

Forward to the African Revolution!

By Akili Secka, Chairman of Education and Culture on the People's Committee of the Pan African Improvement Organization - email: panafrimprv@yahoo.com

sábado, 27 de agosto de 2011

BRUXELLES - Libye: le voile se lève sur le rôle de l'Otan auprès des rebelles

BRUXELLES - Le rôle de soutien actif aux rebelles joué par certaines forces de l'Otan en Libye, y compris dans la traque de Mouammar Kadhafi et de ses proches, apparaît de plus en plus clairement malgré les démentis officiels de l'alliance affirmant s'en tenir au mandat strict de l'ONU.
Le Royaume-Uni en particulier, fer de lance aux côtés de la France de l'intervention déclenchée il y a six mois, prend de moins en moins de précautions.
Son ministère de la Défense a annoncé vendredi que des avions britanniques avaient bombardé dans la nuit un important bunker à Syrte servant de QG dans la ville natale du dirigeant libyen en fuite Mouammar Kadhafi, au moment même où la recherche du "Guide" de la Jamahiriya arabe libyenne est une priorité des insurgés.
La veille, le ministre britannique de la Défense Liam Fox avait ouvertement fait état de la contribution de l'Otan à la recherche de Mouammar Kadhafi.
"Je peux confirmer que l'Otan fournit des renseignements et des équipements de reconnaissance au Conseil national de transition pour aider à localiser le colonel Kadhafi et d'autres membres restants du régime", a indiqué Liam Fox, prenant le contre-pied des déclarations officielles de l'Alliance atlantique.
L'Otan ne cesse d'affirmer qu'elle ne se concerte pas avec les rebelles et qu'elle ne vise pas Kadhafi. "Il n'y a pas de coordination militaire avec les rebelles", indique la porte-parole de l'Alliance Oana Lungescu, "nous menons les opérations en Libye en suivant à la lettre notre mandat" du Conseil de sécurité de l'ONU qui limite l'action à la protection des civils.
Pour Shashank Joshi, analyste au Royal United Services Institute de Londres, il s'agit d'une précaution purement oratoire.
Ce qu'affirme l'Otan "est totalement absurde", dit-il, "il s'agit d'une fiction nécessaire visant à s'en tenir aux limites de la résolution 1973 de l'ONU et à éviter des difficultés juridiques et politiques", estime-t-il.
La Russie et la Chine notamment s'étaient toutes deux abstenues d'opposer leur veto en février au Conseil de sécurité à la résolution 1973 qui a ouvert la voie à l'intervention occidentale, mais sont depuis promptes à reprocher aux alliés d'outrepasser leurs prérogatives.
"Il y a des éléments extrêmement clairs montrant que l'Otan n'a pas seulement aidé les rebelles mais a été un partenaire décisif et crucial pour eux. Elle a été impliquée dans une coordination et un soutien très étroits, sans lesquels les rebelles n'auraient pu gagner ce conflit", juge M. Joshi.
D'après le quotidien britannique Daily Telegraph, des membres des SAS (Special Air Service) sont déployés sur le terrain en Libye depuis plusieurs semaines et ont joué un rôle clé dans la coordination de la bataille de Tripoli, alors que l'Otan assure n'avoir aucun soldat sur le terrain.
Et selon un journaliste de l'AFP en Libye, des agents français opérant en civil sont bien présents depuis plusieurs semaines aux côtés des rebelles sur le front Est. Le gouvernement français a aussi reconnu dans le passé des parachutages d'armes à l'attention des rebelles du Djebel Nefoussa, dans l'ouest du pays.
Un responsable occidental, sous couvert d'anonymat, affirme que si des forces spéciales se trouvent bien sur le terrain elles "suivent les ordres de leurs commandements nationaux" et pas de l'Otan en tant que telle.
Pour François Heisbourg, conseiller spécial à la Fondation pour la recherche stratégique (FRS), le rôle des forces spéciales auprès des rebelles libyens est très important "pour la désignation de cibles, la coordination entre fronts terrestre et aérien, la fourniture d'armement et l'instruction".

Publié le 26/08/2011 à 16h54 -- Mis à jour le 26/08/2011 à 16h55

Lien de l'article : http://www.20minutes.fr/monde/libye/776000-libye-voile-leve-role-otan-aupres-rebelles

viernes, 26 de agosto de 2011

Líbia/Neocolonialismo 2011: Como se destroi um país em tempo récord – Empenho angolano em África

Africa must be unite for run - angola hoje - xyami A morte dos líbios não deve passar em vão. Urge o nascimento de um novo africanismo, de um maior impenho pela união continente, pela sua democratização e real independência.

É conhecimento aceite por todos, que as guerras africanas são sempre manipuladas, se nós angolanos queremos crescer/desenvolver o nosso país, devemos antes de tudo trabalhar sobre nós mesmos (temos que nos tornar bons angolanos, honestos cidadãos, gente justa que pede justiça), temos que nos empenhar na criação de espaços de participação na busca de melhorias nas condições de vida dos angolanos em primis, e dos amigos de Angola.

Todos, mas todos mesmo, todos os angolanos são chamados a trabalhar pela pátria, pela República de Angola - que merece respeito e admiração, não obstante as vezes se comporta como mãe que abondona os próprios filhos. Mas é sempre a nossa mãe.

Trabalhemos pela fortificação da nossa região SADC, do nosso continente, ÁFRICA. África must be unite... O sangue dos líbios não pode ser esquecido, o sacrifício de quem enfrenta o exercito mais grande de todos os tempo deve ser recordado. Se fosse por dinheiro, aqueles militares já teriam desertados, aquilo que vemos é patriotismo.

PÁTRIA, PÁTRIA, PÁTRIA. Quem ama obtem o direito de criticar, lutar pela pessoa amada. Assim a questão angolana. E quando o amor é grande, a luta nunca é infinita...

Viva Angola, Viva África, honor e glória à todos os homens e mulheres que lutam por um mundo melhor.

Bombardeamento humanitário da OTAN em Líbia - Mortes, destruição, terror, HUMILHAÇÃO!

Kingamba Mwenho

jueves, 25 de agosto de 2011

LIBYA 25/08/2011 - LA GUERRA DE LIBIA RECIEN COMIENZA: MILLONES EN EL MUNDO Y EN AUXILIO DEL PUEBLO LIBIO

LA GUERRA DE LIBIA RECIEN COMIENZA:

...MILLONES EN EL MUNDO Y EN AUXILIO DEL PUEBLO LIBIO Y SUS PETICIONES Y SUS PRERROGATIVAS EN JUSTO DERECHO, HACEMOS UN LLAMADO DE RECOMPENSA PARA ADDEL JALIL, REPRESENTANTE DEL CNT Y A CADA UNO DE SU SEQUITO. EL PUEBLO LIBRE, DEMOCRATICO Y LEAL DE LIBIA SE COMPROMETE A PAGAR POR ESTA RATA TRAIDORA Y CUALQUIER OTRA, SEA VIVO O MUERTO. Y POR LAS SIGUIENTES ATENUANTES:

-1) الإبادة الجماعية!، 2) تدمير ونهب ليبيا!، 3)العرقية التطهير!، 4) دخول الارهابيين والمرتزقةللترهيب ، وسرقة واغتصاب! 5)دعوة مفتوحة للاغتيالات السياسية والاحتلال! 6) منحة مفتوحة منأصول ليبية والمواردمن الدول الأجنبية والشركات!، 7) الخيانة والتجسس ! قوى الشر الأجنبية، 8)مؤامرة أدت إلى التطورات في أزمة -- وكاذبة تقارير وسائل الاعلام من عمليات القتل على يدالقناصةحلف شمال الاطلسي لمواطنين ليبيين -- إلقاء اللوم على الحكومة وزعزعة الاستقراروجلبقرار كاذبة 9) الرعب والوحشية! قتل المدنيين والسجناء، 10) اغتصاب وحشيوقتل النساء --! بمنفيهم الأطفال، 11) للحصول على أي دولة أخرى معروفة وغير معروفة حتى جرائم المتمردينوالمرتزقة والارهابيين ومنظمة حلف شمال الأطلسي (أنهاتتحمل المسؤولية عن جميع أعضاءالمجلس من الفئران! -- الملك لا سيما -- الجرذ)!!! نفعل ذلك! أعلنت جوائز لهؤلاء الارهابيينوالخونة والعملاء! دعونا يشعرون بأنهم مهددون.... حتى المتمردين!!!!!!!!

Spanish Traslate:

Cargos -1) GENOCIDIO!, 2) la destrucción y saqueo de Libia!, 3) limpieza étnica!, 4) la entrada de terroristas y mercenarios para aterrorizar, robar y la violación! 5) Convocatoria de asesinatos políticos y la ocupación! 6) una donación libre de los bienes libios y los recursos de los países extranjeros y corporaciones!, 7) por traición y espionaje ! exterior las fuerzas del mal, 8) La asociación llevó todevelopments en la crisis - y los informes de los medios de comunicación falsa de los asesinatos cometidos por francotiradores de la OTAN a los ciudadanos libios - a culpar al gobierno y desestabilizar y traer falsa resolución 9) el terror y el asesinato brutal de civiles y prisioneros,! 10) Brutal violación y asesinato de mujeres - en particular los niños, 11) para cualquier otro conocido y notknown a los crímenes de los insurgentes, terroristas, mercenarios y de la OTAN (que tienen la responsabilidad de todos los miembros de la Junta de ratas -! especialmente el rey - Rata) ! ¡Hazlo! anuncia premios para estos traidores, andpuppets terroristas! Vamos a sentirse amenazados .... incluso los rebeldes !!!!!

Ingles Traslate:

1) GENOCIDE!, 2) the destruction and pillaging of Libya!, 3) ethnic cleansing!, 4) entry of terrorists and mercenaries to terrorize, rob and rape! 5) Open call for political assassinations and occupation! 6) an open donation of Libyan assets and resources of foreign countries and corporations!, 7) treason and spying foreign evil forces!, 8) Conspiracy led todevelopments in the crisis - and false media reports of killings by NATO snipers Libyan citizens to - to blame the government and destabilizing and bringing false resolution! 9) terror and brutal killings of civilians and prisoners!, 10) Brutal rape and murder of women - including children !!! , 11) for any other known and notknown unto crimes insurgents, terrorists, mercenaries and NATO (they bear responsibility for all members of the Board of rats)! Do it! Announced awards for these traitors, terrorists andpuppets! Let's feel threatened .... even the rebels!!!!!

lunes, 22 de agosto de 2011

Tripoli 22/08/2011: menaces de mort sur Mahdi Darius Nazemroaya et Thierry Meyssan

Thierry Meyssan est à Tripoli depuis le 23 juin dernier. Il y a d’abord dirigé une équipe d’enquêteurs du Réseau Voltaire. Il mène depuis deux mois un travail d’information journalistique sur le conflit. Ses positions se distinguent de celles de ses confrères : il décrit la rébellion comme étant minoritaire et permettant de justifier aux yeux de l’opinion publique internationale une classique opération militaire.
Quelles que soient les positions défendues par Mahdi Darius Nazemroaya et Thierry Meyssan, leur assassinat serait inacceptable. Mahdi Darius Nazemroaya et Thierry Meyssan ne sont pas des combattants, mais des journalistes. Les personnes qui soutiennent cette guerre en pensant qu’elle est menée pour la démocratie et la liberté ne peuvent accepter qu’on assassine des journalistes.

Tripoli : le Réseau Voltaire s’inquiète des menaces de mort qui pèsent sur Mahdi Darius Nazemroaya et Thierry Meyssan
Réseau Voltaire, lundi 22 août 2011, 13h20 GMT –

Le Réseau Voltaire s’inquiète des menaces qui pèsent sur deux de ses collaborateurs à Tripoli. Mahdi Darius Nazemroaya, chercheur associé du Centre for Research on Globalization, et Thierry Meyssan, président-fondateur du Réseau Voltaire et de la conférence Axis for Peace, sont retranchés dans l’hôtel Rixos autour duquel d’importants combats ont lieu. L’ordre aurait été donné de les abattre.
Thierry Meyssan est à Tripoli depuis le 23 juin dernier. Il y a d’abord dirigé une équipe d’enquêteurs du Réseau Voltaire. Il mène depuis deux mois un travail d’information journalistique sur le conflit. Ses positions se distinguent de celles de ses confrères : il décrit la rébellion comme étant minoritaire et permettant de justifier aux yeux de l’opinion publique internationale une classique opération militaire.
Quelles que soient les positions défendues par Mahdi Darius Nazemroaya et Thierry Meyssan, leur assassinat serait inacceptable. Mahdi Darius Nazemroaya et Thierry Meyssan ne sont pas des combattants, mais des journalistes. Les personnes qui soutiennent cette guerre en pensant qu’elle est menée pour la démocratie et la liberté ne peuvent accepter qu’on assassine des journalistes.
À l’heure actuelle, cinq États leur ont offert leur protection diplomatique. Mais les combats autour de l’hôtel les empêchent de sortir et plusieurs de ces ambassades ont été encerclées afin de rendre tout accès impossible.
Sachant les menaces qui pèsent sur eux, Mahdi Darius Nazemroaya et Thierry Meyssan ne s’exposent pas à des « balles perdues ».
Le Réseau Voltaire appelle les citoyens des pays impliqués dans la guerre à faire pression sur leurs gouvernements afin d’assurer la sécurité de ces journalistes. Il demande à chacun de jouer son rôle de citoyen et de faire circuler cette information.


Pour en savoir plus :
Articles de Thierry Meyssan :
http://www.voltairenet.org/_Thierry-Meyssan_?lang=fr
Articles à propos de Thierry Meyssan :
http://www.voltairenet.org/+-Meyssan-Thierry-+?lang=fr
Articles de Mahdi Darius Nazemroaya :
http://www.voltairenet.org/_Mahdi-Darius-Nazemroaya_?lang=fr

Articles du Réseau Voltaire sur la Libye :
http://www.voltairenet.org/+-Libye-+?lang=fr

http://www.alterinfo.net/Tripoli-le-Reseau-Voltaire-s-inquiete-des-menaces-de-mort-qui-pesent-sur-Mahdi-Darius-Nazemroaya-et-Thierry-Meyssan_a62681.html/

Fake Social Media Messages Led To War Against Libya on 22 Aug. 2011, by Marinella Correggia

The mother of all lies was sent to the world through a twitter message by Al Arabiya, February 23th. A message which makes Qadafi out to be a Hitler, and even more outrageous and cruel: "the repression in Libya has already claimed 10,000 dead and 50,000 injured."

It may be a ballon d'essai to check if the world was able to swallow it; it did: Even the progressive people in Europe said:

"We must stop the genocide."

"Bengazi is like Guernica."

But who is the source of this news? It was the terrorist rebels indeed (who kept repeating it): Al Arabyia says it received the news from "Sayed al Shanuka, Libyan member of the International Criminal Court, who was interviewed from Paris"

February 24th, just one day after the "genocide news," the International Criminal Court dismisses that man: "A clarification on media information regarding the ICC position on the Libyan situation is necessary. Various media sources have published information regarding the situation in Libya attributed to Mr Sayed Al Shanuka (or El-Hadi Shallouf), presented as a "member of the International Criminal Court" (ICC).

The ICC wishes to clarify that this person is neither a staff member nor counsel currently practicing before it, and by no means can he speak on behalf of the Court. Any declaration he made is given solely in his personal capacity.

The only official position to date is the ICC Prosecutor's statement, published on 23 February 2011. The decision to seek justice in Libya should be taken by the Libyan people. Currently, the Libyan State is not a Party to the Rome Statute. Therefore, intervention by the ICC on the alleged crimes committed in Libya can occur only if the Libyan authorities accept the jurisdiction of the Court, (through article 12(3) of the Rome Statute).

In the absence of such a step, the United Nations Security Council can decide to refer the situation to the Court. The Office of the Prosecutor will act only after either decision is taken."

But nobody seems to notice this official statement.

A few days later, March 3rd, it is Ali Zeidan's turn, a self-appinted spokesperson from the Libyan League for Human Rights which always, only from Paris, presents more terrifying data: 6,000 victims (3,000 in Tripoli, 2,000 in Benghazi, 1,000 elsewhere). But Zeidan's denunciation is not published in the LLHT website, and by the way Zeidan is not the president nor the director: another fake source. Zeidan is indeed a spokesperson of Benghazi terrorists. And he is the same Zeidan who, on March 23rd, stated: "In future oil agreements, we will remember those who helpd us" (by bombing more!).

It is indeed this data, 10,000 or 6,000 victims in a few days of protests, plus those allegedly "injured by Qadafi," which is taken as gold by the Human Rights Council in Geneva.

(But when in June the chief Prosecutor Ocampo issues a warrant for the three, the figure is no longer 6,000 but 208).

No matter, it is the huge figure which is used as the basis for the UN resolutions and for the war. The assumption is that if, in few days, "Qadafi killed so many people, what will happen if Libyan tanks enter Benghazi?" Indeed Dennis Ross, the White House political advisor, then stated: "Up to 100,000 people could be killed and everybody will blame us if we don't intervene."

This is what the UN resolutions and the war are based on... a tweet from a fake source.

(By the way, even in former wars in the past 20 years, there were fake smoking guns: incubators switched off in Kuwait City by Iraqi soldiers; weapons of mass destruction, mass graves and girls crying in front of a camera that they escaped death or rape).

About Marinella Correggia - Ecopeace activist since 1991, author, committed now against the awful NATO war against Libya